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Io, mio marito... e nostro figlio - 6


di bird2012
06.11.2014    |    68.740    |    7 9.2
"“Forte Giorgio… forte che mi sta schizzando in ficaaa!!!” Il viso di Giorgio era paonazzo: aggrappato ai fianchi del padre mi fissava con gli occhi fuori..."
IO, MIO MARITO… E NOSTRO FIGLIO

CAP.6


In attimo montai a cavallo di mio figlio e mi infilai il cazzo nella fica!
Mi piegai tutta in avanti, lo abbracciai e lo baciai con passione.
Cominciai a scoparmelo di nuovo, alzando e abbassando il bacino sopra il suo ventre.
Avvicinai le labbra al suo orecchio.

“Tesoro di mamma, mi sei di nuovo nella fica! Per me è sempre un piacere sentirti dentro, ma non vorrei ti stancassi di me!”

“Mamma, amore mio, solo la morte potrà farmi stancare della tua fica!”

Rabbrividii. Poi sussurrai piano, per non farmi sentire da mio marito.

“Amore, ti prego, non venire! Ricordati che devi rompere il culetto a papà e ti voglio bello duro! Quando lo avrai sverginato, come lui ha fatto con te, ti farò sborrare nella fica! Sei contento amore di mamma?”

“Dio mio! Si, mamma… grazie!”

Ormai avevo preso una bella posizione a cavallo di Giorgio… la fica era in piena attività… ma anche il culetto desiderava la sua parte!
Allertai mio marito.

“Luciano… che aspetti! Il culo ti reclama!”

Sentii subito le sue mani afferrarmi ed allargarmi le chiappe, piazzare la cappella contro il buco del culo che si aprì docile per accoglierlo: ormai il buchetto era talmente dilatato che Luciano ci mise un attimo a infilarci tutto il cazzo, fino ai coglioni, nonostante la presenza di nostro figlio nella fica!
Dio santo, finalmente! Sentii quel senso di pienezza che avevo sempre sognato: i miei due angioletti mi avevano riempito la fica e il culo!
Urlai il mio godimento.

“Luciano, amore mio! Giorgio, amore di mamma! Siete dentro di me… tutti e due! Sono la vostra donna, dolce e depravata! Godete insieme del mio corpo, ma lasciate sia io a guidarvi dentro di me!
Giorgio, spingimi tutto il cazzo dentro la fica e rimani fermo… Luciano, tu inculami forte… sfondami!”

Il suo uccellone cominciò a fottermi il culo in maniera magistrale, mentre sentivo vibrare la verga di Giorgio dentro la fica!
Sentivo lunghi brividi di piacere scuotermi tutto il corpo.

“Gesù mio, quanto godo! Adesso cambiamo: Luciano, piantami il cazzo tutto nel culo e rimani fermo… Giorgio, tu scopami… fotti mamma!”

Seguitai ad impazzire: Giorgio mi teneva sollevato appena il bacino, per facilitare la chiavata, poi cominciò a pomparmi dal basso con colpi che mi devastavano, spingendomi l’uccello dal basso verso l’alto nella fica.
Io rimanevo ferma, mentre ansimavo e mi agitavo, in preda al delirio estremo: avvinghiata al corpo nudo di mio figlio, mi godevo la sua sublime chiavata mentre avevo l’uccello di mio marito piantato nel culo!
Piacere stupendo, ma era venuto il momento di sentirli muovere insieme.

“Ragazzi, adesso insieme… insieme! Chiavatemi e inculatemi insieme… a vostro piacimento, usate i miei buchi come meglio credete, ma vi prego, vi imploro: non venite, non sborrate… vi voglio ancora… ancora!”

Dietro il mio perverso invito, i due maiali partirono in quarta: i loro due uccelli presero a chiavarmi e ad incularmi ritmicamente, con affondi potenti dentro il mio corpo da togliermi il fiato.
Io, stretta tra i loro corpi, ricambiavo contraendo il buchino e la vagina intorno ai due cazzi.

Tutti e tre ansimavamo godendoci la doppia chiavata che stava assumendo un crescendo fantastico e inimmaginabile: aumentava il ritmo delle penetrazioni, gli affondi erano sempre più violenti, presa dalla libidine mordevo le labbra di mio figlio che ricambiava strizzandomi i capezzoli, mentre Luciano completava il trio sculacciandomi sonoramente le chiappe del culo senza ritegno!

L’effetto dei miei due maschi che facevano scorrere le loro verghe dentro di me, mi faceva straripare di goduria. Una sensazione stupenda sentirmi riempita davanti e di dietro.
Non connettevo più, presa tra due fuochi stavo perdendo ogni controllo.

“Siiii!!! Siiii!!! Bastardi, così vi voglio! Violentatemi… stupratemi…!”

Era la prima volta che due maschi mi prendevano insieme e mi resi subito conto che non c’era partita rispetto agli altri rapporti sessuali: il godimento che ti procurano due verghe che ti fottono simultaneamente il culo e la fica non è paragonabile con nessun altro piacere… è il massimo che può provare una donna!
Almeno credevo… ma nella vita c’è sempre qualcosa di meglio…

All’improvviso mio marito, che mi stava pompando il culo ormai sfondato, tolse il suo cazzo dal culo… mi sentii svuotare… urlai il mio disappunto.

“Luciano, che cazzo fai! Mi togli il cazzo mentre sto godendo come una pazza! Svelto, rimettimelo dentro: è troppo bello avervi tutti e due dentro di me! Da oggi vi voglio sempre insieme… sempre insieme! Ti prego, amore, rimettimelo dentro… fammi ancora godere insieme a nostro figlio!”

Il porco non rispose, ma aveva in serbo una sorpresa strabiliante: sentii la cappella puntare sulla fica, già dolcemente occupata dal cazzo di Giorgio, che mi stava continuando a chiavare con una passione incontrollata.
Capiì subito cosa Luciano avesse in mente… e le sue dolci parole me lo confermarono.

“Olga, amore, apriti tutta…. fammi spazio… voglio condividere insieme a Giorgio il calore della tua fica! Il cazzo di tuo marito e quello di tuo figlio uniti nel tuo ventre, il ventre della moglie e della madre… due verghe abbracciate per darti piacere… per dare piacere alla donna della nostra vita!”

Gesù mio, quante volte io e Luciano, durante i nostri appassionati amplessi, avevamo sognato un altro cazzo nella mia fica… e adesso il mio amore voleva realizzare il nostro sogno… ed io ero più che pronta a ricevere entrambi nella mia vagina.

Sapevo di avere una vagina profonda, particolarmente elastica, accogliente e abituata a ricevere cazzi di ragguardevoli dimensioni senza problemi, per cui ero certa sarei stata in grado di contenere i due adorabili uccelli dei miei amanti.
Da quando a 16 anni mi ero fatta sfondare la fica da un amico di mio padre, un affascinante 40enne con un cazzone di tutto rispetto, non avevo più smesso di farmi chiavare per cui la mia amichetta di tante battaglie era più che allenata.
Giorgio si fermò, per facilitare l’ulteriore penetrazione, ed io mi aprii di più la fica tirando le chiappe con entrambe le mani… e incitai Luciano.

“Eccomi, amore… ti ho aperto completamente la fica… entrami dentro anche tu!”

Anche Giorgio si unì al mio perverso invito.

“Dai, papà… unisciti a me! Lo sai che l’unione fa la forza: le nostre due verghe nella fica di mamma la faranno impazzire!”

Luciano cominciò a spingere lentamente, nel timore di farmi male, ma sentii subito che la vagina si apriva ulteriormente per inglobare il secondo cazzo.
Incitai mio marito.

“Amore, la fica si apre, la sento… spingi che ci sei… ecco… eccoo… Madonnina santa! Ti sento… cazzo… stai entrando… sììììììììì… il tuo cazzo… sta entrandoooo… insieme a quello di nostro figliooo!!! Sìììììììììììì… tutti e due dentro di meeeeeeeee!!!!”

Lo sentii scivolare dentro me morbido e fluido, lentamente, fino in fondo.
Mio marito era riuscito a mettermelo nella fica insieme a quello di Giorgio!
Rimasi con la bocca aperta, senza fiato: mi sembrava di essere spaccata in due, mi erano entrati completamente dentro, entrambi fino alle palle!
Emisi un gemito lungo e forte.

“Chiavatemi… chiavatemi insieme… onorate la mia fica con i vostri due cazzi! Amori miei, adesso mi sento completamente la vostra donna! Mi state possedendo insieme… sto impazzendo: padre e figlio nella mia fica!”

Cominciarono a pomparmi lentamente e presto il ritmo divenne perfetto: avvinghiata al corpo di mio figlio, con le nostre bocche incollate in un interminabile bacio incestuoso, sentivo le due verghe entrare e uscire simultaneamente dalla mia vagina… con le sue pareti completamente dilatate… la svuotavano e la riempivano… li sentivo affondare in me, sempre più velocemente… e io godevo… godevo… finché non esplosi!

Sentii partire un orgasmo devastante, fortissimo, lunghissimo, come mai avevo provato!
Mentre venivo sentii il ventre contrarsi spasmodicamente intorno ai due uccelli che mi avevano mandato in paradiso!
Non riuscii a trattenere il mio godimento, mentre i miei dolci maschi seguitavano ad affondare dentro di me!

“Godooo!!! Sto venendooo! Sto sborrandooooo l’animaaaaa! Vi prego, vi imploro, vi supplico… non sborrate… vi voglio ancora dentro di me… ancora dentro di me… ancora… per sempre… per tutta la vita!!!”

E loro seguitarono spavaldi a fottermi la fica.
La loro prima sborrata era stata provvidenziale: Luciano nel culo di Giorgio e questi nella mia bocca, li aveva belli svuotati… ed ora potevano deliziarmi ancora senza venire!

Non so per quanto tempo quei due superbi cazzi mi avevano chiavato e inculato, avevo perso la cognizione del tempo.
Ero spossata, ma volevo ancora godere dei miei maschietti.
Sembrava che i miei orgasmi, invece di placare le mie voglie, le aumentassero a dismisura: più venivo e più avevo voglia di godere.
Feci togliere i miei amanti dalla fica, mi sdraiai supina e allargai le cosce.
Mi rivolsi a Luciano.

“Amore, vienimi sopra e infilamelo dentro: lo sai quanto mi piaccia sentirmi il maschio addosso mentre mi scopa! Giorgio, tesoro, mentre papà mi chiava avvicina l’uccello alle nostre labbra che te lo succhiamo insieme!”

Detto fatto: Luciano mi penetrò nel ventre e cominciò a pompare, mentre Giorgio, con la verga stretta in mano, prese ad infilare la cappella alternativamente nelle nostre bocche per farsela succhiare.
Quando succhiavo io, il padre gli leccava l’asta, quando succhiava il padre io, facilitata anche dalla mia posizione, oltre all’asta gli leccavo e succhiavo anche i coglioni.
Forse Giorgio pensava avessi voluto farlo godere nella mia bocca, ma aveva dimenticato le mie intenzioni.

Gli feci un cenno indicandogli il culo di Luciano… sorrise e capì subito : era arrivato il momento di incularsi suo padre… e volevo che mio marito stesse abbracciato a me mentre perdeva la sua verginità.
Giorgio si tolse dalle nostre bocche e andò dietro il padre: lo vidi piegarsi e avvicinare il viso alle sue natiche.
Afferrai le chiappe di mio marito e le aprii il più possibile, mentre gli sussurravo sensualmente.

“Luciano, amore, stringimi forte… forte… voglio sentire le vibrazioni e i tremori del tuo corpo mentre tuo figlio ti penetra! Voglio condividere con te questo meraviglioso momento della vita sessuale di un maschio, quando perde la sua verginità!
Voglio vivere le tue sensazioni dalla tua stessa voce: dimmi cosa provi, amore… voglio godere insieme a te!”

Appena sentì il viso del figlio intrufolarsi tra le sue natiche mi circondò il collo con le sue braccia e si avvinghiò a me, guancia a guancia, con le sue labbra a contatto del mio orecchio per trasmettermi le sue sensazioni, i suoi gemiti, i suoi mugolii.

“Uhmmm!! Amore lo sento! Sta strofinando il viso lungo tutto lo spacco del culo! Mi piace molto! Aaaahhh!!! La lingua… mi sta leccando il buchetto! Dio santo… me lo stuzzica con la punta… Oh! Si… me lo sta succhiando… mi sta facendo un succhione al buco! Olga, amore, è meraviglioso farsi leccare il culo mentre ti sono dentro! Amore!!! La lingua dentro… mi ha ficcato la lingua nel culooo! Oddio!!! Oddio!!! Mi sta inculando con la linguaaaa!”

Dalla posizione in cui stavo potevo ammirare tutti i movimenti che faceva Giorgio: vedere la sua testa che si muoveva convulsamente tra le chiappe del padre mentre lo inculava con la lingua mi stava eccitando terribilmente.
Luciano seguitava, intanto, a muovere l’uccello nella mia fica ed io a tenergli le chiappe allargate.

“Luciano, amore, lo sento quanto stai godendo! Tuo figlio ti sta preparando il buchino per poterti penetrare senza farti soffrire molto!”

“Si, è vero, sento lo sfintere aprirsi sempre di più! Olga, amore, sto trepidando nell’attesa di sentirmelo dentro!” rispose Luciano.

E allora perché aspettare ancora!

“Giorgio, papà ti vuole! Tu sai bene come si sfonda un culetto vergine… sii delicato… ma daglielo tutto… fino alle palle! E tu, Luciano, rimani fermo così faciliti l’introduzione: quando Giorgio te lo avrà infilato tutto e comincerai a sentire piacere potrai ricominciare la cavalcata nel mio ventre! Quello sarà il momento più meraviglioso: darlo e prenderlo nello stesso momento! Sentirai simultaneamente il doppio piacere: come maschio attivo, con il tuo cazzo nella fica di tua moglie, e come maschio passivo, posseduto nel culo dalla verga di tuo figlio!”

Giorgio si sollevò con il busto, impugnò il suo cazzone dritto come un fuso e lo avvicinò al culo di suo padre: appena lo appuntò al punto giusto, sentii Luciano stringermi forte a lui.

“Olga, amore, sento la punta! Uhmm!!! Che dolce sensazione la cappella appuntata sul buco! Sta spingendo… Oddio, sento il culo aprirsi… cazzo, è ,entrata! Amore, ho la cappella dentro il culooo!! Giorgio, aspetta un attimo… mi brucia un po’! Ecco… spingi ancora… Olga, sta entrando… ma mi brucia! Cazzo, mi brucia… Giorgio, aspetta!”

Dovevo intervenire… dovevo eccitarlo!

“Luciano, amore, resisti… all’inizio soffrirai un pochino, ma dopo sentirai un godimento meraviglioso! E poi ricordati che è tuo figlio quello che ti sta sverginando! Non è più eccitante? Poi senti: non ti piacerebbe farti sfondare il culetto con un colpo secco, sentire le palle che ti sbattono violentemente contro le chiappe?
Anche io mi sono fatta rompere il culetto così, te lo dissi, ricordi?
L’amico di mio padre, a 16 anni, oltre che la fica, mi ruppe anche il culo.
Aveva un cazzo favoloso e poi ci sapeva fare con le donne: mi ero infatuata di lui e fui io a dirgli di rompermi anche il culetto.
Voleva fare piano piano, con delicatezza, come stiamo facendo noi, ma gli chiesi io di impalarmi con un colpo solo: forse ero pazza, ma volevo sentire, oltre al piacere, anche il dolore di farmi sverginare il culo… e non me ne pento!

All’inizio fu un gran dolore, ma poi con il suo cazzo completamente piantato nel culo, con lui addosso a me con tutto il peso del suo corpo nudo contro il mio, fu una sensazione meravigliosa sentire scemare poco a poco la sofferenza e sentire crescere il piacere: scoprii, già da adolescente, come il piacere possa sconfiggere il dolore!
Dimmi, amore, vuoi provarlo anche tu tra le mie braccia, con il tuo uccello nella mia fica? Vuoi farmi sentire il tuo corpo sobbalzare e irrigidirsi contro il mio mentre tuo figlio ti impala come una troia?”

Sussurrò poche parole.

“Si, amore… tra le tue braccia posso sopportare tutto! Fammi sfondare!”

Mi avvinghiò a lui ancora più forte… mentre io urlai a Giorgio.

“Giorgio, sei il nostro tesoro! Papà vuole che lo sfondi… un colpo secco… e poi lasciagli il cazzo dentro finché non si riprende! Te lo do io il via per fargli il culo come desidera!”

Fu questione di un attimo: come quando rompono l’imene a noi femminucce!
Giorgio afferrò con entrambe le mani i fianchi del padre e poi spinse violentemente il ventre contro le sue natiche.
Come mi aspettavo Luciano emise un urlo di dolore e sentii il suo corpo sobbalzare e tremare contro il mio.
Lasciai le sue natiche, ormai l’uccello di nostro figlio gli era entrato tutto dentro, e circondai il suo corpo con entrambe le braccia e ricambiai il suo abbraccio stringendolo forte a me.

“Luciano, vita mia, tuo figlio ti ha sverginato il culo! E’ tutto dentro di te! Vivi questi momenti, adesso sentirai come il piacere prenderà il posto del dolore… e sarai tu a chiedere a tuo figlio di incularti con passione! Sento che il tuo uccello, a causa del dolore, ha perso un po’ l’erezione, ma la cosa è momentanea: presto riprenderà vigore e sarà il segnale che il tuo culetto comincia a godere!”

Cominciai a baciarlo e ad accarezzarlo lungo la schiena ed anche Giorgio, sempre con l’uccello conficcato completamente nell’intestino paterno, si unì alle mie carezze: quattro mani che lo accarezzavano contribuivano a lenire il bruciore.
Dopo un poco sentii il bacino di Luciano iniziare a muoversi e la sua voce confermare l’inizio del piacere.

“Olga, amore, il bruciore sta lentamente scomparendo… avevi ragione! Uhmmm! Comincia a piacermi l’uccello nel culo! Giorgio, tesoro di papà, dai… comincia… fammi sentire il movimento del cazzo nel culo! Così… uhmmm!!! Cazzo… così… Oddio… mi stai inculandooo!!! Dai tesoro… se vuoi puoi aumentare… più veloce… e più a fondo!!! Olga… è bello nel culo… mi piace… mi piace!!!”

Come avevo previsto, e sperato, lo sentii indurirsi velocemente: più Giorgio affondava nel culo, più sentivo il cazzo di mio marito gonfiarsi in maniera spasmodica! I colpi dell’uccello di Giorgio nel suo corpo si trasmettevano al suo cazzo e, di conseguenza, nella mia fica che godeva in maniera indicibile.
Stavo provando un altro sublime godimento: essere chiavata mentre un altro inculava il mio uomo!

Diedi le giuste indicazioni ai miei amanti per raggiungere il massimo del piacere.

“Luciano, stai in mezzo a noi e penseremo io e Giorgio a deliziarti come si deve: tu rimani fermo, solleva solo un po’ il bacino per permettermi di muovermi liberamente. Giorgio, tesoro, tu pensa al culetto di papà, lavoraglielo per bene mentre io penso al suo uccello! Dai, tesoro, facciamolo impazzire!”

Iniziò una danza sfrenata dei nostri due corpi, il mio e quello di Giorgio, contro quello di mio marito: nostro figlio prese ad incularlo con colpi potenti e profondi, mentre io, da sotto, ondeggiavo il bacino in alto e in basso per chiavarmi contro il suo cazzo!
Luciano ansimava e gemeva come non lo avevo mai sentito: era simultaneamente inculato e chiavato… io gli facevo godere l’uccello e suo figlio il culo!

Io e Giorgio ci fissavamo e ci lanciavamo sensuali baci, mentre stavamo facendo un servizio con i fiocchi a suo padre.

“Dai, Giorgio… sfondalo per bene! Ricambia il piacere che ti ha fatto provare quando ti ha posseduto e ti ha sborrato dentro! Dai, amore, colpisci forte: più lo sbatti forte più godo… ad ogni tuo affondo sento il suo uccello scoppiarmi nel ventre! A tuo padre piace farsi inculare… come piace a te! Vi siete rotti il culetto reciprocamente e da oggi potrete incularvi a vostro piacimento! Dai, tesoro mio, sbattilo forte che sento che sta per venirmi dentro!”

Ero stata preveggente: lo sentii irrigidirsi e anche io accelerai i colpi di fica contro il suo cazzo!
Facendo leva sulle sue braccia sollevò il tronco, spalancò la bocca rimanendo qualche attimo senza respiro… e poi esplose.

“Oddioooo!!! Oddioooo!!! Il cazzo in culo mi fa sborrareee!!! Giorgio, amore di papà, spingi che mi stai facendo sborrareeeee!!!! Siiiiiiiiiiii!!!!!! Giorgio, spingiii… spingiii spingiiiii!!!!!!! Godooooooo!!!”

Sentendo che stava per venire lo afferrai per le chiappe e lo attirai con forza contro il mio ventre per farmi entrare completamente il cazzo nella fica: sentii un forte schizzo bollente colpirmi violentemente l’utero da mandarmi in paradiso!
Urlando incitai anche io mio figlio.

“Forte Giorgio… forte che mi sta schizzando in ficaaa!!!”

Il viso di Giorgio era paonazzo: aggrappato ai fianchi del padre mi fissava con gli occhi fuori delle orbite per trasmettermi il gusto che provava nell’incularsi il padre, mentre gli affondava con violenza inaudita la verga nel culo.
Ad ogni colpo che infliggeva al padre, corrispondeva una schizzata dentro la mia fica… sentivo la mia vagina riempirsi sempre di più!
Anche Giorgio era al limite.

“Mamma, non resisto più… sto per sborrare!”

“No, amore, ti prego, resisti un altro minuto! Fa svuotare bene papà dentro di me… mi sta riempiendo per bene di sperma… fallo finire… poi entri tu!”

La mia vagina era ormai completamente piena dello sperma di mio marito… ma volevo di più!
Quando capii che Luciano aveva depositato nella mia fica l’ultima goccia di sperma lo invitai amorevolmente ad alzarsi.

“Amore, ti prego… adesso lascia il posto a Giorgio: nella mia fica c’è posto per entrambi… vi accoglie amorevolmente tutti e due! Voglio finire in bellezza con mio figlio dentro di me! Voglio sentire anche lui venirmi dentro!!!”

Luciano uscì dal mio corpo, io rimasi con le cosce spalancate e tesi le braccia a Giorgio… quale migliore cambio nella mia fica… esce il padre ed entra il figlio!!!

“Amore… vieni da mamma!!!”

Mi venne sopra e mi penetrò: mentre il suo delizioso cazzo scivolava dentro la mia fica immergendosi nello sperma del padre, entrambi esternammo simultaneamente il nostro piacere.

“Dio santo! Mamma… che meraviglia possederti dentro lo sperma di papà! Finalmente ti sono dentro e potrò godere nel tuo corpo… si, mamma, amore mio… nel tuo corpo come fossi tuo marito!”

Le sue parole mi fecero rabbrividire… e mi lasciai completamente andare.
Lo circondai con le mie braccia, lo strinsi forte a me e cominciai a muovere convulsamente il ventre contro il suo per farmi chiavare dal suo cazzo.

“Si… si… amore adorato di mamma! Ti do la fica… fottimi… fottimi… e vienimi dentro anche tu! Voglio sentire anche la tua sborra dentro la mia fica! Dai, amore di mamma, facciamo vedere a papà quanto ci amiamo!”

Ma l’invito era superfluo.
Con i nostri corpi nudi avvinghiati come due serpenti, con le nostre labbra incollate a slinguarci oscenamente cominciammo a chiavare come due indemoniati, spingendo con forza i nostri ventri uno contro l’altro.
L’osceno rumore dello sciacquio del cazzo dentro lo sperma del padre mi mandava ai matti!
Alternavamo baci e slinguate con dolci e oscene frasi d’amore.

“Dai… dai… amore di mamma, ti voglio sempre più dentro! Oddio mio, sto impazzendo: sto dando la fica a mio figlio… Giorgio mio… mi stai chiavando da Dio… Madonna santa, appena me lo infili sento di godere… si… si…. ancora… cazzooo… sto venendo ancoraaaa…. Anche tu… ti pregooo… anche tu… veniamo insieme…. Amore mioooooooo!!!!! Lucianoooo, guarda come godiamo insieme io e nostro figliooo!!!”

“Siiiiiiiiiiiiiiiiiiii…. Mammma… siiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!”

Sentii il suo cazzo gonfiarsi e poi esplodermi dentro… ed io esplosi insieme a lui!
Un altro delizioso orgasmo, mentre mi contorcevo come un serpe sotto i suoi possenti affondi dentro di me.
Sentii il suo sperma bollente riversarsi copioso dentro la mia vagina: credevo di impazzire al pensiero che la sua sborra stesse mescolandosi intimamente con quella del padre!
Immaginai i loro spermatozoi uniti in un intimo abbraccio intenti a raggiungere velocemente l’utero per fecondarmi insieme!
Che meraviglia… un figlio con due padri, anche se solo uno quello biologico!
Mentre ad occhi chiusi fantasticavo questa stupenda doppia fecondazione, udii gli appassionati incitamenti di mio marito verso il figlio.

“Dai… vieni dentro mamma… sborrale dentro… sborrala tutta… tutta! Oddio mio, sto impazzendoooo! Mio figlio sborra nella fica della madreeee!!!”

Lo guardai: ci fissava stravolto dallo spettacolo che gli stavamo offrendo, con quale sfrenata passione ci eravamo concessi uno all’altra… io e nostro figlio!
Giorgio mi era ancora addosso… il suo uccello ancora immerso nello sperma suo e di suo padre… il calore della sua pelle mi inebriava.
Gli morsi delicatamente il lobo dell’orecchio e gli sussurrai.

“Amore di mamma, non toglierti! Non lo levare… ti voglio sentire ancora dentro di me!”

Poi mi rivolsi a Luciano.

“Amore, vieni anche tu… condividiamo insieme questi dolci momenti!”

Venne a sdraiarsi accanto a noi e avvicinò il suo viso ai nostri: le nostre tre lingue si incontrarono subito e iniziammo un appassionato bacio a tre bocche!
Dopo un poco ci sciogliemmo dall’abbraccio… ma io rimasi con le cosce oscenamente aperte: sentivo lo sperma defluire dalla vagina lungo le cosce.

“Dio santo, papà… guarda la fica di mamma… che spettacolo! Madonna come è bella mentre le cola fuori lo sperma!” esclamò Giorgio.

“Non ti viene voglia di leccare tutto?” rispose il padre. Ma io avevo altri intendimenti.

“Piano ragazzi! La fica sta qui e nessuno ve la tocca… ma non avete voglia di fumarvi una sigaretta? Magari stavolta una per uno!”

Vidi i loro occhi brillare: i mie maialini avevano capito al volo!
Accesero subito le loro sigarette e si misero distesi ai miei lati, con i visi all’altezza del mio ventre.
Io allargai al massimo le cosce e per rendere la cosa ancora più oscena ed eccitante, con entrambe le mani mi aprii le labbra della fica.

“Prego! Servitevi pure!” dissi ridendo!

E loro aderirono subito al mio invito.
Intinsero il filtro delle sigarette nella vagina, raccolsero un po’ di sperma e lo portarono alla bocca… e aspirarono una golosa boccata!
Seguitarono a raccogliere lo sperma con il filtro, portarlo alla bocca e fumare… ma non si accontentarono: i porci accostarono le labbra l’un l’altro e si baciarono per scambiarsi il loro sperma.
Mi risentii.

“Brutti maiali, vi piace la sigaretta allo sperma, ma a me non date niente? Lo raccogliete dalla mia fica e mi lasciate a bocca asciutta… siete due figli di puttana!” dissi ridendo.

Il più lesto fu mio figlio.

“Hai ragione, mamma: una porca come te merita di più!”

Con la mano raccolse un bel po’ di sperma dalla fica, lo portò alla mia bocca e lo fece colare sopra le mie labbra.

“Tieni, lecca: dicci se il nostro sperma mescolato ha un sapore diverso rispetto al nostro singolo sperma!”

Leccai tutto con ingordigia! Un sapore meraviglioso!

“Amori miei, il vostro sperma unito migliora molto il suo gusto: ora che l’ho assaggiato non lascerò mancare occasione per farvi schizzare insieme nella mia bocca!”

Ridemmo tutti e tre alla mia battuta.
Stavamo cominciando ad alzarci per rivestirci quando mio marito ci bloccò.

“Aspettate, voglio parlarvi. Credo sia inutile nascondere la realtà: vi siete innamorati l’uno dell’altra… madre e figlio… una cosa meravigliosa ed io ne sono felice!
Ma due persone innamorate, oltre al sesso, hanno anche bisogno di intimità, sussurrarsi frasi d’amore, rimanere abbracciati a baciarsi ed accarezzarsi, respirare ognuno il respiro dell’altro!
Olga, amore mio, ho preso una decisione: oltre ai giochi che faremo tutti e tre insieme, sarei felice se una volta a settimana tu e Giorgio dormiste insieme, nel nostro letto… come marito e moglie… una notte a settimana tutta per voi… come due teneri amanti che trascorrono la notte insieme di nascosto del marito!

Io dormirò nella stanza di Giorgio, accanto alla nostra camera da letto: sarà eccitante sapere che mia moglie si fa chiavare da nostro figlio nel nostro letto matrimoniale, sentirò i vostri gemiti mentre vi concedete l’un l’altra e i tuoi incitamenti per farti fottere sempre di più, udrò le vostre grida quando raggiungerete l’orgasmo… e quando gli urlerai di venire dentro di te!
Io mi masturberò e condividerò, nella mia eccitante solitudine, i vostri incestuosi godimenti!”

Non riuscii a trattenere l’emozione: sentii due lacrime scendere lentamente lungo le mie gote!
Questo è l’amore che ha un uomo per sua moglie!
Gli gettai le braccia al collo e l’abbracciai.

“Amore, ti amo! Sei un marito meraviglioso che comprende i sentimenti di sua moglie.
Ti ringrazio per permettermi di amare mio figlio, sarà meraviglioso sentirlo solo mio per una notte a settimana! Ma voglio che anche per voi due sia la stessa cosa!
Vi siete sverginati i culetti reciprocamente, per cui ormai uno appartiene all’altro! Non pensi possa essere stupendo anche per voi dormire insieme una notte a settimana? Potrete baciarvi, succhiarvi gli uccelli e incularvi liberamente, come due amanti incestuosi ed omosessuali!”

Gli occhi di Luciano brillavano dall’eccitazione!
Anche Giorgio disse la sua.

“Scusate se mi intrometto: papà ha espresso il desiderio di farci dormire insieme io e mamma; mamma, dal canto suo, ritiene giusto che anche io e papà dormiamo insieme; manco solo io: perché una volta a settimana non dormiamo insieme tutti e tre? Ovviamente mamma starà in mezzo a noi due!”

Ci guardammo tutti e tre… e scoppiammo a ridere come pazzi!
Tirai le conclusioni.

“Amori miei, sono più che d’accordo, ma essendo l’unica femminuccia se permettete organizzo io i turni!
Lunedi, mercoledi, venerdi e domenica ci comporteremo come una famiglia seria e morigerata: io e papà dormiremo insieme come moglie e marito esemplari e Giorgio, da bravo figliolo, dormirà da solo.
Il martedi inizieranno i giochi depravati: padre e figlio dormiranno insieme e si spompineranno e inculeranno alla grande!
Il giovedi toccherà a me e mio figlio: sapendo che mio marito ci ascolterà dalla stanza vicino urlerò come una troia mentre Giorgio mi farà il culo!
Il sabato si riunirà tutta la famiglia: il mio corpo sarà a completa disposizione dei vostri magnifici cazzi!
Durante tutta la settimana ce ne sarà per tutti i gusti: peccato non ci sia un’altra fica per una bella lesbicata!!! Sinceramente non mi dispiacerebbe leccare una bella fica umida di piacere!”

Giorgio mi guardò molto interessato.

“Davvero faresti sesso con una donna?”

“Sinceramente si! In questi giorni ho imparato che nella vita bisogna provare di tutto! Ho visto con quanta passione e libidine tu e tuo padre vi siete baciati, succhiati gli uccelli e inculati senza alcuna remora! Ebbene si: ribadisco che mi piacerebbe sentire una fica che mi riversa nella bocca tutti i suoi dolci succhi! Ormai sto apprezzando il sesso in tutte le sue depravazioni e perversioni! Amori, ci pensate: io e un’altra donna impegnate in un osceno 69 mentre voi due ci chiavate e inculate alternativamente?”

Mio figlio mi abbracciò e mi sussurrò.

“Allora se ti portassi a casa una futura nuora puttana e bisex l’accoglieresti a braccia aperte!”

“Veramente ti dico di più: l’accoglierei a cosce aperte… ma solo se è molto puttana e molto bisex! Tesoro di mamma, sarebbe meraviglioso: allargheremmo la nostra famiglia! Però mi raccomando: alla base di tutto prima ci dovrà essere un grande amore fra voi due, poi verrà il sesso! Cerca di andare con i piedi di piombo: prima sonda se le piace il cazzo e la fica e se le piacerebbe fare l’amore con due uomini. Solo se vedi che è una vera porca confessale che ti piacerebbe scoparti tua madre e senti cosa ti dice… secondo la sua risposta agisci di conseguenza.
Quando pensi sia il momento opportuno dille apertamente che se vuole assaggiare la fica della suocera deve deliziare anche il cazzo del suocero: potremmo fare un delizioso scambio di coppie! Io scopo con mio figlio e tua moglie scopa con tuo padre: pensi ci possa essere qualcosa di meglio in una famiglia unita?”

“Assolutamente no, mamma! Anzi, comincerò a cercarmi una moglie a tua immagine e somiglianza!”

Chissà se il nostro nuovo desiderio si realizzerà!



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